
Sì, nelle rappresentazioni di Grillo c’è teatralità, confusione, turpiloquio a bizzeffe, comicità grassa e manesca.
Troppo facile però liquidarlo come esponente di una sinistra anarchica, ricca e snob, anche se Grillo è forse proprio tale. E’ quel che ci meritiamo, perché qualcuno deve pur tentare di spostarci da questa abulia ed indifferenza, e ciò non può avvenire con un semplice “su ragazzi aprite gli occhi”. Lui è il provocatore, è lo schiaffo, il pungolo, e speriamo il necessario catalizzatore.
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Quello che deve farci riflettere è il numero di argomenti che ha centrato nelle sue filippiche:
• manager pubblici scandalosi – sì
• manager privati (e società) parassiti dell’assistenzialismo statale (politicizzato) - sì
• politici zombie lontani dalla realtà – sì
• inesistenza differenze fondamentali tra sinistra e destra – sì
• ritardo nelle scelte strategiche quale quelle dell’energia, del tipo di mobilità,… – sì
• banche, usurai e protezioni politiche, controllori quasi inesistenti – sì
• telecom - sì
• ruolo truffaldino della parola - sì
• ruolo di internet, strumento di democrazia di grande potenzialità (purtroppo siamo ancora pochi) - sì.
Sono molti e molti ne mancano.
Che Chicco Testa o altri provochino parlando delle “cantonate” di Grillo su energia ecc. nulla toglie al comico (anche pensando a quale parrocchia appartiene il Testa).
La lingua batte dove il dente duole e Grillo è proprio lì. Attribuirgli doti divinatorie è assurdo e superficiale. Lui fa quello che controllori stipendiati più esperti e tecnici dovrebbero e potrebbero fare se solo fossero controllati e costretti.
Dobbiamo chiederci perché i poteri forti, se ne esistono oltre mafia, camorra…, proprio quelli che dovrebbero fare il lavoro di Grillo e striscia la notizia - nulla invece facciano oltre che sculacciare (e lo considero un merito) lavavetri, parcheggiatori, ecc.…
E i culi più importanti?