
Qualche tempo fa si era accesa la controversia tra i manutentori delle caldaie e le associazioni consumatori circa l’obbligo di manutenzione annuale e certificazione biennale da inviare agli enti di controllo (mi riferisco al caso più diffuso ma le situazioni possono essere molteplici).
I consumatori lamentavano la quasi inutilità del controllo-pulizia annuale, svolto spesso in poco tempo e qualche volta senza strumenti ma comunque a tariffa “salata” tra i 60 e gli 80€, quando bastano. I manutentori lamentavano la necessità – interessata – di sicurezza e tendevano a tenere ben stretto l’osso tra i denti.
Beh, il Ministero è intervenuto con una circolare (8895 del 23 maggio 2006 a chiarimento del decreto legislativo del 19 agosto 2005, n. 192) che molto chiara comunque non è.
Essa da una parte rintuzza alcuni tentativi delle lobby dei manutentori di intervenire ogni anno obbligatoriamente, dall’altra lascia spazi ai comuni di richiedere certificazioni annuali e alle case costruttrici di stabilire i termini di manutenzione che credono e che s’intenderebbero quindi obbligatori.
Le cose sconcertanti sono che:
- se la Leblanc decidesse che le sue caldaie vanno manutenzionate ogni 4 mesi, probabilmente potremmo pagare 3 volte l’anno, magari anche in estate;
- si da al manutentore una bella occasione con il comma che dice "Stante il quadro legislativo sintetizzato ai punti precedenti, gli installatori ed i manutentori degli
impianti termici (qualificati ai sensi della legge 5 marzo 1990, n. 46), nell'ambito delle rispettive responsabilità, hanno il diritto-dovere di definire e dichiarare esplicitamente al committente o all'utente, in forma scritta e facendo riferimento alla documentazione tecnica del progettista dell'impianto o del fabbricante degli apparecchi, quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l'impianto da loro installato o manutenuto, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose, con quale frequenza queste vadano effettuate e quale sia la prossima
scadenza".
- se non si occupa l’appartamento comunque la manutenzione e le certificazioni vanno fatte;
- le ditte manutentrici, di fronte alla non effettuata manutenzione annuale come reagiranno? Con richieste minatorie ancora più esose? Ricattando il conduttore di non certificargli il biennio? Facendo spionaggio sugli organi di controllo e ricevendo da esso un compenso (tipo canone RAI)? Facendo niente salvo spingere politicamente per creare un obbligo di certificazione annuale?
Difficile dare una risposta. In genere prevalgono gli interessi dei commercianti rispetto a quelli dei cittadini, per cui non mi aspetto un risparmio, anzi.
Ma chi scrive le circolari al Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per l'energia e le risorse minerarie, ancorchè professore, perchè così si firma, fa il politico o il tecnico?