22 dicembre 2007

ALITALIA AD AIR FRANCE KLM – MA CHI E’ STO’ TOTO (L’ORGOGLIO DI CHIETI SCALO)?


Sui giornali si parla della privatizzazione di Alitalia e dei possibili acquirenti. Questo è un paese dove imperversano i Ricucci, i Corona, i non so chi altro e solo parlare della possibilità di confrontare le offerte del 1° operatore mondiale di trasporto aereo e il Toto, vestito come mio nonno, che sembra mio padre e invece è poco più che mio coetaneo, mi fa ridere e disperare. Del resto, non è questo un paese da farsa drammatica (quanto ad effetto)?
Vogliamo scommettere che l’affare lo fa il Toto? Del resto ha sempre dimostrato di essere ben conosciuto in parlamento. Chissà come mai!

BERLUSCONI RAI – INTERCETTAZIONI – MA CHE VERGOGNA


Tabucchi ha giustamente detto l’altra sera ad "anno zero" che la gente impresentabile, in Francia, va a casa. Spero per i francesi che sia così.
Da noi , purtroppo, siamo ancora molto lontani da questo . Berlusconi parla di gogna. Io invece parlo della ver-gogna che dovrebbe provare. Se un imprenditore fa una raccomandazione tutto sommato non c’è molto da ridire, anche se moralmente è comunque riprovevole, soprattutto se le persone raccomandate non valgono granchè e sono semplicemente amici di amici.
Se lo fa invece un politico capo di partito ed ex presidente del consiglio evidentemente la cosa cambia aspetto. Alla guida del paese dovrebbero esserci persone irreprensibili.
Dovremmo ricordarcelo tutti, anche Berlusconi.

REVISIONE AUTO E MOTO – TASSE, SEMPRE PIU’ TASSE


E così, in un attimo, a settembre, il ministro Bianchi e il governo – dio li abbia in gloria – hanno aumentato dell’80% la spesa necessaria per il collaudo-revisione biennale delle auto e moto (il primo dopo 4 anni dall’immatricolazione). Altro che tasso d’inflazione!
Se si aggiunge che quasi tutti i collaudatori fanno i furbi con doppio importo se si deve tornare per un problema da risolvere e per spese aggiuntive non previste dalla convenzione con la motorizzazione…
Insomma si tratta, penserei, in media di una tassa media in più di circa 40-50€ l’anno.
Il tutto determinato, oltre che dall’ingordigia delle istituzioni e della fronda dei collaudatori, dalla errata valutazione del numero delle officine di collaudo necessarie. Infatti dove vado io in genere è quasi sempre vuoto (anche se, chissà perché, devo fissare un appuntamento).
Quindi in questo paese valgono:
1° gli interessi di categoria;
2° gli interessi governativi;
e poi basta, noi siamo solo il gregge da mungere, il voto non vale un cacchio.

18 dicembre 2007

MANUTENZIONE CALDAIE – IL SOLITO CASINO – TUTTI INGRASSANO TRANNE IL CITTADINO


Qualche tempo fa si era accesa la controversia tra i manutentori delle caldaie e le associazioni consumatori circa l’obbligo di manutenzione annuale e certificazione biennale da inviare agli enti di controllo (mi riferisco al caso più diffuso ma le situazioni possono essere molteplici).
I consumatori lamentavano la quasi inutilità del controllo-pulizia annuale, svolto spesso in poco tempo e qualche volta senza strumenti ma comunque a tariffa “salata” tra i 60 e gli 80€, quando bastano. I manutentori lamentavano la necessità – interessata – di sicurezza e tendevano a tenere ben stretto l’osso tra i denti.
Beh, il Ministero è intervenuto con una circolare (8895 del 23 maggio 2006 a chiarimento del decreto legislativo del 19 agosto 2005, n. 192) che molto chiara comunque non è.
Essa da una parte rintuzza alcuni tentativi delle lobby dei manutentori di intervenire ogni anno obbligatoriamente, dall’altra lascia spazi ai comuni di richiedere certificazioni annuali e alle case costruttrici di stabilire i termini di manutenzione che credono e che s’intenderebbero quindi obbligatori.
Le cose sconcertanti sono che:
- se la Leblanc decidesse che le sue caldaie vanno manutenzionate ogni 4 mesi, probabilmente potremmo pagare 3 volte l’anno, magari anche in estate;
- si da al manutentore una bella occasione con il comma che dice "Stante il quadro legislativo sintetizzato ai punti precedenti, gli installatori ed i manutentori degli
impianti termici (qualificati ai sensi della legge 5 marzo 1990, n. 46), nell'ambito delle rispettive responsabilità, hanno il diritto-dovere di definire e dichiarare esplicitamente al committente o all'utente, in forma scritta e facendo riferimento alla documentazione tecnica del progettista dell'impianto o del fabbricante degli apparecchi, quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l'impianto da loro installato o manutenuto, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose, con quale frequenza queste vadano effettuate e quale sia la prossima
scadenza".
- se non si occupa l’appartamento comunque la manutenzione e le certificazioni vanno fatte;
- le ditte manutentrici, di fronte alla non effettuata manutenzione annuale come reagiranno? Con richieste minatorie ancora più esose? Ricattando il conduttore di non certificargli il biennio? Facendo spionaggio sugli organi di controllo e ricevendo da esso un compenso (tipo canone RAI)? Facendo niente salvo spingere politicamente per creare un obbligo di certificazione annuale?
Difficile dare una risposta. In genere prevalgono gli interessi dei commercianti rispetto a quelli dei cittadini, per cui non mi aspetto un risparmio, anzi.
Ma chi scrive le circolari al Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per l'energia e le risorse minerarie, ancorchè professore, perchè così si firma, fa il politico o il tecnico?

17 dicembre 2007

SCARPE MARRONI E ABITI BLU


Diffido degli uomini vestiti in abiti grigio-blu con le scarpe marroni (il grigio può però anche essere quello giusto, ma è difficile). Cromaticamente sono dei disadattati, hanno solo voglia di distinguersi. Almeno sapessero rischiare abbinando anche una giacca lanosa marroncina o pìù azzardata. Sono, invece, quasi sempre inadeguati, specialmente se aggiungono punte squadrate, occhiali scuri e doppio spacco posteriore (manco fossero sempre seduti sulla Jaguar).
Sono scarpe assimilabili alle tramontate camicie a quadretti similtovaglia di qualche anno fa. Tutto passa, grazie a dio, anche le scarpe marroni. Un sano, banale nero, grigio, bordeaux…no? Quanti colori prevede il presunto successo? Tre, o sono troppi?

FILM - ANGEL – F. Ozon – DVD


Non direi si tratta di un bel film. La narrazione risulta in qualche modo irritante per il carattere fiabesco della protagonista che stenta tutta la vita ad entrare nel reale, combinando sempre cattivo gusto e capriccio. Di curioso c’è che la trama è scritta, negli anni 50, da E.Taylor (che però non è l’attrice) e l’allusione, nei colori, nelle tecniche, negli abiti e nelle ambientazioni alla cinematografia anni ’50.
Ozon è come sempre molto bravo, ma il film, nonostante la sua perizia, inciampa e si trascina un po’ troppo.
Godibile, ma non importante.

SKY – CIELO! NON SE NE PUO’ PIU’



Si lo so, siccome non amo il calcio – bellissimo gioco in cui violenza, corruzione, politica, affari, eccessi di ogni tipo… imperversano con bei risultati anche sull’educazione degli incauti ragazzi svezzati nei vivai - posso sparlare di Mr. Murdoch.
Sarà anche un brav’uomo, vorrei però vedere se si fa perseguitare dalla pubblicità come fa lui con noi tutti, e siamo milioni.
È una cosa continua. Con tutti i mezzi possibili. Call center all’ora di pranzo e cena, lettere, cartelloni, Tv, giornali…ancora lettere e ancora call center…
Potremmo avere il servizio ad 1/3 delle sue richieste se la smettesse con la pubblicità.
Nemmeno Berlusconi in campagna elettorale regge al confronto!
E io l’abbonamento – tra l’altro non c’è nemmeno un pacchetto che mi si attagli – NON GLIELO SOTTOSCRIVO.

13 dicembre 2007

CGIL – ISEE – ISEU- CAF – PROCEDURE VERGOGNOSE PER PAGARE MENO TASSE


Ho svolto nei giorni scorsi la procedura per certificare i redditi ai fini del calcolo delle tasse universitarie. L’ho vissuta, perciò ne parlo con buona cognizione. La trafila prevede:
- 1 telefonata per fissare con la sede CAG CGIL (numero verde, per ora);
- 1 visita presso l’ufficio sindacale;
- il reperimento dei dati dei conti bancari, ecc. al 31.12 dell’anno precedente;
- nuova telefonata per fissare;
- 1 visita per completare e firmare;
- la stampa in duplice di una caterva di fogli (+1 all’Università?);
- la conservazione dei fogli per almeno 5 anni;
e, se non lo fa la CGIL che a quanto pare ha l’esclusiva per il servizio On-line:
- - invio raccomandata o chissà che altro.
Il tutto è decisamente vergognoso perché:
- richiede di consegnare ad un ufficio privato la propria situazione patrimoniale integrale (non ce l’ha nemmeno l’Agenzia delle Entrate che invece dovrebbe, ce l’ha solo il magistrato quando sei indagato);
- crea una posizione di predominanza di CGIL CAF rispetto ad altri CAF;
- è una procedura lenta e comunque non garantita, visto che i dati vengono solo trascritti dal CAF. Conta quello che ognuno di noi dichiara;
- fa perdere a tutti tempo e carta quando la stessa procedura la si potrebbe fare comodamente da casa on-line (la CGIL ha scoperto l’informatica e noi pure, Marinelli no?);
- costa soldi all’Università che deve pagare il CAF (e il Marinelli si lamenta di essere in deficit);
- mi astengo da possibili, ovvie considerazioni sul fatto che lo fa proprio la CGIL ;
- probabilmente la procedura non garantisce nemmeno la giusta applicazione degli scarichi fiscali. Basti pensare ai soliti commercianti che dichiarano bassi redditi, alte spese, situazioni bancarie disastrose con mutui, prestiti, leasing...
Non era meglio farne un servizio dell’Agenzia delle Entrate, che almeno garantiva la non dispersione di nostri dati sensibili su più operatori e entrate sul bilancio dello stato?

10 dicembre 2007

CIAO.IT – UN DUBBIO

Dopo aver scritto una miniopinione su un libro ricevo questo messaggio:
“ti ringraziamo per la tua Mini Opinione su Mini Opinione su L\\\' Ombra del Vento ( Ruiz Zafon Carlos - 2006)

Sfortunatamente abbiamo dovuto rimuoverla dal sito di Ciao poiché la forma
o il contenuto non era conforme alle nostre Condizioni generali. Ti saremmo grati
se potessi rinviare la tua Mini Opinione dopo aver consultato le nostre
Condizioni generali ed averla modificata di conseguenza.

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bèh, il problema era che avevo nominato un sito di recensioni film americano Rottentomatoes...senza nemmeno osannarlo. Pur comprendendo i meccanismi mi sembra si esageri, non stendevo mica uno striscione pubblicitario!