
Spiace anche la sconfitta di Rutelli, non per Rutelli, volto ormai consumato del partito dei moderati italiani e che vedrei più pertinente ai salotti bene che ai sobborghi romani, ma per lo schieramento che rappresenta.
Spiace perché il PD ha creduto che con una risciacquatura di panni, senza candeggio, potesse ottenere un bel bucato. Non è andata così, la gente vuole messaggi più forti e impegni più strillati. Rutelli era una cartuccia già esplosa. Anche la sua mogliettina opinionista (giustificherebbe da sola l’abolizione dell’ordine dei giornalisti) non fa gioco, anzi. Una famiglia ordinaria, di persone ordinarie, con capacità molto ordinarie, con aspirazioni straordinarie. Un po’ come la corrispondente di Ceppaloni (più furbi assai questi ultimi).
Giusti insomma per una fiction-soap televisiva, non per il governo di una moderna metropoli o di una nazione. Se girassero un “La famiglia Osborne” buonista senza droghe, sesso, tatuaggi e rock&roll? Secondo me sarebbe un successo.
Vogliamo persone straordinarie a governare? Penserei di sì, se no che “elezione” è? A governare devono andare quelli che oltre a saper sorridere ed accattivare abbiano idee, carattere, moralità, intelligenza e cultura.
Chiedo troppo? Di questi non ne esistono più in questo paese? Peccato, così vincono gli Alemanno e il nuovo stadio di calcio per la Lazio (o era per la Roma?).