30 marzo 2007

FILM - BORAT – Larry Charles - CINEMA


Un cittadino kazako o chissà come si scrive e chiama riesce ad avere l’incarico di girare un film sull’america e riesce ad allontanarsi dalla fogna in cui vive sfuggendo alla orribile moglie, al vicino di casa bestiale e alla sorella, quarta puttana dell’intera nazione.
Un film che verte, eccessivo, su spirito razzista, antisemita, sessista, e quanto c’è di peggio in giro.
Fa ridere dall’inizio alla fine. L’ingenuo Borat riesce a mettere in luce l’ipocrisia e il ridicolo di certa cultura americana. Folli e bellissime alcune scene quali l’intervista alla tv o l’inno kazako sulla colonna sonora dell’inno nazionale Usa, o la notte in casa degli ebrei. Ma anche molte altre scene non sono da meno.
L’attore protagonista è ovviamente ebreo.

29 marzo 2007

FILM - 300 – Zack Snyder - CINEMA


Schizzi di sangue per due ore in una storia che ci ricordiamo tutti: Leonida, re di Sparta, muore con onore nella battaglia delle Termopili combattendo contro un nemico impari.
Il film trae spunto dalle narrazioni del fumettista cult Frank Miller (lo stesso di Sin City). Chi non conosce Miller ed è interessato ai fumetti non deve mancare di leggere qualcosa di suo. Il Batman più bello da sempre l’ha scritto lui, tanto per dirne una. Il film risente sia del fumetto che dell’ambientazione similvideogioco; sul finale ci sono ampi riferimenti al “gladiatore”.
Belle molte immagini e colonna sonora consona, il resto si può ridurre ad un manipolo di culturisti che si esibisce in combattimenti-balletti.
Non penso valga la pena vederlo.

28 marzo 2007

ARCHITETTURA - NOVOLI – LA NUOVA FIRENZE


“Un esempio di eco-mostro toscano che non sia Monticchiello? La porta di casa di voi fiorentini,
Novoli. Una sequela di masturbazioni architettoniche che non ha logica e di conseguenza neanche
bellezza. Novoli ormai è persa, resterà per sempre così. Un giorno, tra venti o trenta anni, qualcuno
la guarderà e dirà: “cerchiamo di non ripetere gli errori di chi ci ha preceduto”. Ma Novoli purtroppo è solo un esempio.” Così risponde Oliviero Toscani in un’intervista pubblicata su ilfirenze del 28 marzo.
Non che Toscani sia particolarmente simpatico o giudice estetico riconosciuto, anzi ha un qualcosa di Vissani, corporatura compresa. Però conferma una sensazione frettolosa che avevo avuto.
Sono allora andato a leggere qualcosa sul progetto di Novoli, considerato anche che quando passo di lì rimango colpito dal senso qualunquista delle costruzione per brave famiglie toscane-medio-borghesi, dell’inutilità stile supermercato coop delle aree universitarie e del trionfalismo-autoritarismo estetico di quelle cuspidi.
Ma posso sbagliarmi, per cui vediamo che dicono gli esperti. In un articolo, che mi sembra sensato, trovo raccontata parte della vicenda e molti giudizi (http://www.antithesi.info/testi/testo_2.asp?ID=204).
Lì si dice che siamo a Firenze e non a Berlino (verissimo). Si dice che il progetto iniziale, comunque approntato da un gruppo di architetti di fama, viene buttato letteralmente nel cesso (fango nell’articolo) alla fine degli anni ’80, dopo circa dieci anni di lavoro(!).
Certo signor Krier elabora un nuovo progetto di cui riassumo le critiche:
- frammenta l’intero isolato in 3 parti (edifici-parco-edifici) senza creare rapporto tra edificato e verde. Il parco è una macchia isolata;
- le aree ad edifici residenziali riprendono forme urbane di origine medievale su moduli distorti, per conferire senso della spontaneità del costruire, a pianta quadrangolare. Di fatto una gabbia vera e propria per le nuove costruzioni, alla faccia della spontaneità;
- L’altezza viene limitata a 4 piani. Il tribunale invece no, arriverà a 65 metri di altezza. Ma se quell’area ha già edifici di 8/9 piani, perchè limitare così drasticamente le costruzioni, tutte quante poi?
- Il tribunale conserva l’orientamento del progetto precedente e quindi non si salda in alcun modo col resto delle aree;
- L’intera area rimane in qualche modo divisa dal resto del quartiere, tutto risulta isolato, ingabbiato...in definitiva anche troppo regolato, nonostante le intenzioni.
Di fatto, conclude l’articolo dopo varie altre critiche, il progetto non appartiene all’età in cui viviamo e lascerà alle generazioni future un’immagine falsa dei nostri tempi.
Mi trovo abbastanza d’accordo, come lo sono con Piccardo che in un interessante articolo (http://www.archphoto.it/tschumi.htm) letteralmente commenta il costruire a Firenze “...nella Firenze che non vuole nessun contatto con l'architettura contemporanea, se non quella squallida che produce un ex radicale come Natalini, o come dice qualcuno "Naftalini", nell'area di Novoli.”
Mi sembra decisamente pertinente.
E voi come la pensate?

27 marzo 2007

MERCATO DI S.AMBROGIO – FRANCESCO – UN Pò DI NAPOLI A FIRENZE


Se volete scambiare quattro chiacchiere Francesco ogni mattina è lì. Il suo banco dell’usato è a S.Ambrogio, che a occhio e croce è il più bel mercato fiorentino, dal lato del banco pescheria.
E’ anche più affabile se siete belle ragazze, diciamo dai 18 ai 50, di qualsiasi nazionalità. Da buon napoletano sa farsi capire comunque.
Gli ho chiesto se ha un soprannome, ce l’ha ma ha risposto di no e non ha voluto dirmelo.
Tra un affare e l’altro potete anche sentir raccontare della sua vita di ragazzo a Napoli e di adulto a Firenze, conoscere qualche nobile un pò in canna, il cavaliere del lavoro tale, il generale in pensione talaltro o qualche colf di colore. Soprattutto potete vedere i suoi quadri; sì perchè Franco, anche se non ha studiato, oltre che saggio è appassionato di pittura. Dipinge paesaggi urbani fiorentini e veneziani ingenui e multicolori; chiedete che ve li mostri e lo farete felice. Rappresentano la sua evasione, le stoffe che vende gli piacciono meno.
Se comprate uno dei suoi quadri, non sono cari, lo farete anche più contento perchè gli apprezzamenti da soli sono come le chiacchiere, il vento se le porta via e poi ricordiamoci che, essendo saggio, sa ben apprezzare un pò di denaro.

25 marzo 2007

FILM - BALLROOM DANCING – Randall Miller - DVD


Non c’è Gere o Banderas ma il cast è grande con Carlyle, la Tomei, Goodman, De Vito ecc. . Il regista, semisconosciuto con all’attivo una decina di film, conduce con grazia e misura una commedia molto piacevole, imperniata su danza e amore, passato e presente. Qualche luogo comune poteva esserci risparmiato ma contribuisce a creare un’atmosfera ingenua e retrò.
Fantastica la direttrice della scuola demodè e la scena del confronto-duello vedovi ballerini/ballerine.
Da vedere.

20 marzo 2007

FILM - HOMECOMING – Joe Dante - DVD


Film televisivo polemico, falso horror, del talentuoso regista di alcuni film storici. E se le vittime americane delle politiche guerrafondaie potessero finalmente dire la loro? Cinismo e ironia imperversano per la breve durata della pellicola in un bell’esercizio di maestria – al di là del soggetto un pò scarno – di tutti i personaggi.
Per gli appassionati di cinema è da non perdere.
Noleggiabile presso Video Magic di viale Giannotti.

FILM - THE LOST CITY – Andy Garcia - DVD


Soggetto interessante, direzione non male, attori bravi (Bill Murray in gran forma e con un bel personaggio). Regia discreta.
Il film è troppo, inutilmente, lungo e parte dei dialoghi hanno un tono artificioso, anche per degli americani.
Colonna sonora splendida ma invadente, curata anch’essa dal regista, ottimo musicista.
Da vedere, anche per godersi la ricostruzione di un periodo certamente storico della rivoluzione cubana vissuta in un ambiente borghese.

19 marzo 2007

ROTTAMAZIONE MARESCIALLI - ITALIA OGGI – GENERALE CAMPORINI


“Immaginate un maresciallo di 57 anni che corre per le strade di Kabul.”. Questo avrebbe detto il Generale Camporini (fonte Italia Oggi del 9 marzo).
Anch’io non posso che sorridere immaginando il Generale Camporini che corre per le strade di Kabul (dove sicuramente non andrà a correre ma solo in visita di rappresentanza).

Ma, a parte gli aspetti comici, ritengo che non sia né un problema di grado né di età. Esistono, anche prima dei 57 anni necessari per lo “scivolo”, grassi burocrati che sono scarsamente idonei fisicamente al lavoro militare e magri burocrati altrettanto inidonei perché non hanno saputo aggiornarsi (uso delle tecnologie ecc.). E questo sia nell’ambito della categoria sottufficiali che in quella ufficiali e, nello specifico, ufficiali generali.
Solo che, chissà perché, è più ridicolo il sottufficiale che costa alla forza armata 1/3 o ¼ dell’ufficiale generale.

Mi sembra che da tanti anni i gradi più alti stiano esagerando nel bacchettare i loro sottoposti, siano essi vfp, sottufficiali o ufficiali fino al grado di colonnello e forse generale di brigata. I toni ultimi assomigliano preoccupantemente ad un mobbing velato del tipo “siete inutili, avete una pensione discreta, che ci state a fare? Noi invece rimaniamo”. Forse ci sono anche aspetti pesantemente corporativi tra alti gradi e resto delle gerarchie militari (se la coperta è corta almeno io tengo i piedi al caldo).

Sarebbe tempo invece che anche i vertici militari di tutte quattro le forze armate venissero ridimensionati numericamente e venissero riviste seriamente le tabelle organiche. Dovrebbe risultare abbastanza chiaro che il livello di molti comandi è ampiamente sopravvalutato per consentire agli alti gradi di occupare sedie di una qualche importanza con tutto quello che ne segue e cioè relazioni, indennità, fringe benefits vari e quant’altro.
Ma questo, chissà perché, non si può e non si vuole fare e si pensa quasi unicamente alla sovrabbondanza dei marescialli e dei colonnelli-ten.colonnelli.

Basta osservare quanto è accaduto per l’Arma dei Carabinieri e chi ha i numeri in mano lo può fare in un attimo (se sa usare excel, scusate la sfiducia): vedere i livelli degli incarichi di comando prima dell’istituzione della forza armata e dopo, vedere le percentuali – annuari alla mano - dei promossi ai gradi critici ai fini economici - colonnello, gen,divisione e corpo d’armata, capo di stato maggiore … - e poi innestarci qualche riflessione.

Nel corpo dello stesso articolo si parla di rottamazione del personale. Mi sembra un dispregiativo estremamente di cattivo gusto. Alcuni di quei rottamandi 57enni sono fisicamente ancora degli atleti e dei comandanti perfettamente in grado di guidare un gruppo di squadra o plotone, altri sono validissimi supporti nell’ambito dell’organizzazione e della logistica.
Purtroppo nelle forze armate italiane di oggi sembra che organizzazione, supporto e controllo siano sempre meno importanti e rappresentino solo un costo superfluo.
Tra l’altro tanti di questi rottami, nelle missioni estere fanno il loro dovere e corrono i loro bravi rischi nella generale indifferenza. Finchè non ci scappa il morto. Al fattaccio, che per fortuna non accade così spesso, segue un accorato momento patriottico per ritornare subito alla routine fatta di contratti striminziti, di stipendi e pensioni in caduta dal punto di vista del potere d’acquisto e a sempre minori mezzi finanziari per le forze armate.

Ho anche un cruccio: non ho mai sentito parlare della rottamazione dei politici d’annata (sono lì magari a vita), dei magistrati (in cassazione), dei generali (diamogli improbabili incarichi in aziende legate al mercato delle armi), ecc.. E che annate ci sono in giro! (i vini spesso peggiorano invecchiando ma le eccellenze certamente no).
Perché invece, se si tratta di popolo, se ne parla con tanta faciloneria e cinismo? Proprio perchè e popolo?

13 marzo 2007

FILM - A SPASSO CON EVIE (driving lessons) – Jeremy Brock - DVD


Titolo scontato, meglio quello inglese, per un film bello che piacerà anche di più a mogli e fidanzate. I due protagonisti provengono dal set di Harry Potter e svolgono (molto più) egregiamente il loro lavoro. Un po’ sopra le righe quasi tutti i caratteri, ma tutti attori magistrali, anche la madre del ragazzo ed il padre.
Trama anch’essa un po’ scontata: un ragazzo che impara qualcosa della vita da una persona anziana e un po’ pazzerella.
Da non perdere.
Noleggiabile presso Video Magic di viale Giannotti (no, non mi pagano).

08 marzo 2007

TEATRO DEL SALE - CIBREO - PICCHI

Perché non andare:
• perché il pubblico "selezionato" comunque si avventa sulla pastasciutta come un branco di portuali, anche se si è più che abbuffato;
• perché il vino non è più quello di una volta;
• perché l’oste e l’ostessa sono un po’ troppo autoreferenziali;
• perché gli amici dei potenti stanno sulle scatole quasi quanto i potenti stessi, alla faccia dell’area cosiddetta “popolare”;
• perché di là della strada il prezzo di una ribollita fa ribollire il sangue, ed è difficile dimenticarselo;
• perché l’ambientazione vintage falso povera suona falsa, per l’appunto;
• perché il dessert – e non solo - ci ha stufato ed è troppo grasso (c’ho il colesterolo!);
• perché i generi in vendita per i soci sono troppo cari.

Perché andare:
• tutto sommato si sta bene;
• si mangia bene ed abbondante come non capita quasi mai a Firenze, dove il ristoratore conta il numero dei maccheroni da mettere nel piatto;
• spesso lo spettacolo che segue la cena è piacevole;
• perché non esistono altre iniziative altrettanto accattivanti (segnalate se le conoscete!).

Se ne parli in giro ti rendi conto che esistono due veri e propri partiti: quelli che giudicano insopportabili i personaggi che tirano le fila della gestione e quelli, come me, che guardano solo ai risultati, senza principi marmorei. Scegliete con chi stare.

Ci sono più ragioni per non andare, è vero, ma io comunque vado almeno un paio di volte l’anno. Picchi & C al di là della simpatia/antipatia hanno fatto un bel lavoro.

07 marzo 2007

FILM - SHORTBUS - John Cameron Mitchell - DVD


Film molto premiato. Un po’ hardcore, un po’ psicodramma, non si può rimanere che colpiti. Il senso puritano americano va a farsi benedire e le immagini scorrono in libertà in una storia sensibile e attenta a recitazione e dettagli. Scabrosi gli argomenti: amore gay, impossibilità di orgasmo, rifiuto della sessualità, voyeurismo e sadomaso. Con relativa leggerezza tutti i personaggi si muovono in un mondo bohemien dove la ricerca del piacere non è un peccato ma una necessaria priorità.
L’ottimo Hedwig and… era opera dello stesso regista.
Da non perdere …ma figli a letto!

01 marzo 2007

PUBLIACQUA – FATTURAZIONE - PRESCRIZIONE - RINNOVO RICHIESTA PAGAMENTI GIA’ EFFETTUATI

Mi è arrivata in questi giorni la richiesta di pagare una vecchia bolletta di 56,86 € relativa ad un periodo del 2001, scadenza pagamento 18.1.2002.
Non è la prima volta che mi accade e questo mi fa riflettere sulla capacità organizzativa, alla faccia dell’evoluzione tecnologica, di tale azienda (sicuramente hanno procedure, lettori sofisticati di bar code, scanners e chissà che altro).
E’ così difficile comunicare che i precedenti pagamenti risultano in regola di bolletta in bolletta?
Altro aspetto significativo riguarda la prescrizione del diritto al pagamento; come mai mi si richiede il pagamento al di fuori dei periodi utili? (non ho voglia di guardare ma sono sicuro che la prescrizione interviene in 2-5anni, comunque siamo oltre).
Non voglio pensare che ci sia un piano interessato e io sono stato sorteggiato – di nuovo e speriamo con pochi altri (se succede a molti la cosa è preoccupante) - per un’offerta a fondo perduto.
Altro aspetto: dimostrerò che ho pagato. Chi rifonderà la perdita di tempo, il costo della raccomandata o del fax? Perché non mi scalano almeno 3€ dalla prossima fattura così imparano a non sbagliare?

LIBRI - C.Ruiz Zafon - L’OMBRA DEL VENTO


In un intreccio da romanzo d'appendice si muovono personaggi caricaturali, forse congruenti con la meridionalità barcellonese. La storia non è poi così interessante: amori ed amicizie che spesso finiscono male, preludio ad un amore felice. Quel che invece mi sembra renda in qualche modo magnetico il romanzo e porta il lettore, almeno quello un po’ annoiato come me, ad arrivare all’ultima pagina (un po’ troppe, più di 400) è l’atmosfera gotica, scura, riscontro di un vivere precario in un periodo in cui gli effetti della guerra perdurano e la confusione politica è ancora grande. Forse veri protagonisti sono l’amore per i libri e per la città.
Lettura interessante se avete tempo.