
“Un esempio di eco-mostro toscano che non sia Monticchiello? La porta di casa di voi fiorentini,
Novoli. Una sequela di masturbazioni architettoniche che non ha logica e di conseguenza neanche
bellezza. Novoli ormai è persa, resterà per sempre così. Un giorno, tra venti o trenta anni, qualcuno
la guarderà e dirà: “cerchiamo di non ripetere gli errori di chi ci ha preceduto”. Ma Novoli purtroppo è solo un esempio.” Così risponde Oliviero Toscani in un’intervista pubblicata su
ilfirenze del 28 marzo.
Non che Toscani sia particolarmente simpatico o giudice estetico riconosciuto, anzi ha un qualcosa di Vissani, corporatura compresa. Però conferma una sensazione frettolosa che avevo avuto.
Sono allora andato a leggere qualcosa sul progetto di Novoli, considerato anche che quando passo di lì rimango colpito dal senso qualunquista delle costruzione per brave famiglie toscane-medio-borghesi, dell’inutilità stile supermercato coop delle aree universitarie e del trionfalismo-autoritarismo estetico di quelle cuspidi.
Ma posso sbagliarmi, per cui vediamo che dicono gli esperti. In un articolo, che mi sembra sensato, trovo raccontata parte della vicenda e molti giudizi (http://www.antithesi.info/testi/testo_2.asp?ID=204).
Lì si dice che siamo a Firenze e non a Berlino (verissimo). Si dice che il progetto iniziale, comunque approntato da un gruppo di architetti di fama, viene buttato letteralmente nel cesso (fango nell’articolo) alla fine degli anni ’80, dopo circa dieci anni di lavoro(!).
Certo signor Krier elabora un nuovo progetto di cui riassumo le critiche:
- frammenta l’intero isolato in 3 parti (edifici-parco-edifici) senza creare rapporto tra edificato e verde. Il parco è una macchia isolata;
- le aree ad edifici residenziali riprendono forme urbane di origine medievale su moduli distorti, per conferire senso della spontaneità del costruire, a pianta quadrangolare. Di fatto una gabbia vera e propria per le nuove costruzioni, alla faccia della spontaneità;
- L’altezza viene limitata a 4 piani. Il tribunale invece no, arriverà a 65 metri di altezza. Ma se quell’area ha già edifici di 8/9 piani, perchè limitare così drasticamente le costruzioni, tutte quante poi?
- Il tribunale conserva l’orientamento del progetto precedente e quindi non si salda in alcun modo col resto delle aree;
- L’intera area rimane in qualche modo divisa dal resto del quartiere, tutto risulta isolato, ingabbiato...in definitiva anche troppo regolato, nonostante le intenzioni.
Di fatto, conclude l’articolo dopo varie altre critiche, il progetto non appartiene all’età in cui viviamo e lascerà alle generazioni future un’immagine falsa dei nostri tempi.
Mi trovo abbastanza d’accordo, come lo sono con Piccardo che in un interessante articolo (http://www.archphoto.it/tschumi.htm) letteralmente commenta il costruire a Firenze “...nella Firenze che non vuole nessun contatto con l'architettura contemporanea, se non quella squallida che produce un ex radicale come Natalini, o come dice qualcuno "Naftalini", nell'area di Novoli.”
Mi sembra decisamente pertinente.
E voi come la pensate?