17 luglio 2008

FILM - TUTTE LE DONNE DELLA MIA VITA – S.Izzo


Appunto. Siamo ricchi e salottieri. Siamo a Roma. Le porte per noi tutte aperte.

Ricky, mi annoio (occhini che sbattono).
Sì, Simona (tra il pigro e l’annoiato).
Ricky perché non mi passi la spremuta di sedano e alghe e non scriviamo una storia?
Simona, sì, tutto per te amore mio. Domani dopo colazione ci troviamo e vedrai, entro l’ora di pranzo abbiamo scritto tutto e ti trifolo anche i funghi come piacciono a te e ci scoliamo l’amarone che è già troppo che è lì. Preparo anche una salsina al rafano e cerfoglio, con una goccia sai di che…
Che bello Ricky, gattone, ma sei sicuro che il sedano sia drenante? Mi vedo un culo così largo!
Sì, Simona amore mio, bella naticona mia, vedrai. Tra un paio di settimane, chiamo quelli con cui gioco a canasta il martedì. Avremo le pizze già pronte da dare alle sale in meno che non si dica. No problem per te amore mio...
Fantastico Ricky, i conti si sono un po’ asciugati ultimamente e volevo rimodernare il complesso di Sabaudia …

Sicuramente è andata così, a colazione, ore 10.30, bordo piscina.
Il film è andato nelle sale, il pubblico ha pagato i biglietti, ha visto il film, hanno diviso gli incassi.

Ma se siete ricchi, perché dovete prenderci per il culo in questa maniera? È vero noi non lo siamo e neanche introdotti. Certamente siamo stupidi. Stupidi perché andiamo a vedere stupidi film fatti da ricchi annoiati come voi che ci narrano favolette sentimentali per fare più soldi ancora.
E il bello è che passate anche per illuminati intellettuali.

Che palle.

14 luglio 2008

FILM - NOTTURNO BUS – D.Marengo -DVD


Film fiacco, senza profondità ed anima.qualche macchietta e non di più. E poi questi accompagnamenti falso jazz, ma chi li usa ancora? E quando Mastandrea ci regalerà un’espressione? Logorato anche il solito schema sfigato bravo ragazzo e figlia di in via di ravvedimento per amore.
Non c’è nulla da fare, non sopporto i film italiani.

LIBRI – S.M. Kaminsky – NON FATE ARRABBIARE I VAMPIRI


Strano questo giallo, soprattutto per ambientazione. Nella vicenda entrano addirittura in gioco un club di vampiri, Lugosi e William Faulkner. L’investigatore è al solito squattrinato – clichet – con amici molto macchietta – clichet – una ricca vamp con pochi scrupoli – clichet ancora. Anche la narrazione è piuttosto povera, se non proprio banale. La frase migliore: “ciò che non si vedeva era che sono un investigatore privato con nulla in banca se non un conto in rosso, nulla al mondo se non una dubbia reputazione e nulla in mente se non brutti ricordi.”. non tutto è così lapidario e d’effetto, anche se la storia ha un buon intreccio.
Non è male ma forse non è più il mio genere.

LIBRI – C. McCarthy – FIGLIO DI DIO


Figlio di dio forse invece no. Il genere è già sfruttato, non so se lo era già al momento dell’uscita del libro. Correva infatti l’anno 1973…
Un mostro, con pochi o forse nessun cedimento o rimorso, si aggira, tra boschi e fattorie di un’america non determinata con freddi inverni e essudanti estati. C’è un eccessivo indugiare dell’autore su quanto di più raccapricciante si possa raccontare. Stupri, uccisioni, necrofilia, … in una provincia americana che non sembra molto migliore del protagonista Ballard. Il fucile sempre stretto in mano, una mira infallibile, la voglia di vedere uscire materia cerebrale…
Non è che il libro sia un capolavoro, evidentemente il meglio dell’autore doveva ancora essere scritto. Ma le descrizioni di McCarthy e la costruzione delle frasi e dei dialoghi sono già lì secchi e puntuti come stoppie d’acciaio sotto i piedi scalzi del lettore. Se non ve la sentite, non calpestate quei campi, le notti possono essere insonni in estate.

CRISTINA DONA’ – CONCERTO – 4 luglio 2008


Povera Cristina, sei capitata a Chieti. Non te lo meritavi proprio e Chieti assolutamente altrettanto. Nella bella area raccolta e trascurata della Civitella hai fatto un bel concerto. Con impegno, buona band, allestimento scenico, luci, tecnici, cane mascotte, …mancava solo il pubblico.
Scherzando avevi esordito con un tempestivo “ah, una serata tra amici…sembra di essere nel giardino di casa…”, che sembrava preludio a un tuo limitato impegno. Così non è stato, hai cantato bene, con passione e a lungo per quei 150 (?) convitati alla serata con barbecue che, almeno loro, avevano voglia di sentirti. Mi chiedo cosa avessero tutti da fare di meglio in tutta l’area metropolitana, tutti a Pescara e Francavilla a farsi vedere nei locali di moda? Il pubblico di qualità dove si nasconde? La mia generazione, se è mai esistita, dove era nascosta? Sono ancora tutti a curare la nostalgia per gli inti illimani, i de andrè, i caetano e battisti?
Mi ricordo il giorno in cui andai a vedere all’enal il concerto di Woodstock, era il ’69 o ’70. un secolo fa. Anche allora la generazione era impegnata a fare altro, alcuni a diffondere l’Unità, e Woodstock era trasgressione, altri già a pensare come fare soldi con le entrature del papà facoltoso o con la laurea di promozione sociale in medicina.
In sala eravamo solo tre. Come facevano i miei sogni a non scivolare a terra e perdersi nello scarico?